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Ristoranti e bar: ecco tutte le misure stabilite dal nuovo DPCM

Dopo la definizione il 14 ottobre delle nuove linee guida per il contrasto al contagio da Covid-19 voluta dal Governo – comprese quelle che coinvolgono bar e ristoranti – ieri sera il premier Conte ha dato una nuova stretta a bar e ristoranti.*

Il nuovo DPCM del 18 ottobre, infatti, prevede che le attività dei servizi di ristorazione siano “consentite dalle ore 5.00 alle ore 24.00 con consumo al tavolo e con un massimo di 6 persone per tavolo, e sino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo”. È obbligatorio per gli esercenti “esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti”.

Resta “consentita la ristorazione con consegna a domicilio, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle 24:00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze”. 

Infine, novità che ha già sollevato non poche polemiche, tali attività “restano consentite a condizione che le Regioni e le Provincie autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli e le linee applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi”. 

In poche parole, quindi, potere alle istituzioni locali di fermare la movida e disporre la chiusura al pubblico di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento.


Per quanto non espressamente detto, invece, restano invariate le indicazioni definite il 14 ottobre dallo stesso Conte, che si applicano a ogni tipo di esercizio di somministrazione di pasti e bevande, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie, nonché per l’attività di catering. 

 

Ecco nel dettaglio le linee guida:

  • Predisporre un’adeguata informazione sulle misure di prevenzione 
  • Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura >37,5°C. 
  • È necessario rendere disponibili prodotti per l’igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici, che dovranno essere puliti più volte al giorno. 
  • È consentita la messa a disposizione, possibilmente in più copie, di riviste, quotidiani e materiale informativo a favore dell’utenza per un uso comune, da consultare previa igienizzazione delle mani. 
  • Negli esercizi che dispongono di posti a sedere privilegiare l’accesso tramite prenotazione, mantenere l’elenco dei soggetti che hanno prenotato, per un periodo di 14 giorni. In tali attività non possono essere presenti all’interno del locale più clienti di quanti siano i posti a sedere.
  • Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, consentire l’ingresso a un numero limitato di clienti per volta, in base alle caratteristiche dei singoli locali, in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra le sedute. 
  • Laddove possibile, privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro. 
  • I tavoli devono essere disposti in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale. 
  • La consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale.
  • È possibile organizzare una modalità a buffet mediante somministrazione da parte di personale incaricato, escludendo la possibilità per i clienti di toccare quanto esposto e prevedendo in ogni caso, per clienti e personale, l’obbligo del mantenimento della distanza e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie. La modalità self-service può essere eventualmente consentita per buffet realizzati esclusivamente con prodotti confezionati in monodose.
  • Il personale di servizio a contatto con i clienti deve utilizzare la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con prodotti igienizzanti (prima di ogni servizio al tavolo). 
  • Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni. 
  • La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (es. schermi); in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche, possibilmente al tavolo. 
  • I clienti dovranno indossare la mascherina tutte le volte che non sono seduti al tavolo. 
  • Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di pulizia e disinfezione delle superfici, evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non disinfettabili (saliere, oliere, ecc). Per i menù favorire la consultazione online sul proprio cellulare o predisporre menù in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere. 

 

Qui il testo ufficiale del DPCM del 18 ottobre.

*Aggiornamento al 19 ottobre 2020 (ore 11.00). La presente informativa rappresenta un riassunto esemplificativo e non esaustivo delle leggi citate e non costituisce parere legale o consulenziale. È necessario consultare sempre il testo originale delle leggi e verificare altresì che non siano state modificate o abrogate nel corso del tempo.